Monti Martani: un parco di biodiversità per un rilancio turistico

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L’iniziativa in programma il 9 aprile, alle ore 16, a Palazzo Cesi di Acquasparta ha come obiettivo il rilancio dell’area dei Monti Martani e il proseguimento di quanto già attivato.

“La tavola rotonda dei sindaci, Monti Martani – la Carta dello Scoppio” è il titolo dell’incontro che vedrà insieme i sette Comuni di Acquasparta, Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo, Massa Martana, San Gemini, Spoleto e Terni e sarà la prosecuzione di due eventi già svolti. Il primo è la riscoperta dell’antica frazione di Lo Scoppio, borgo fantasma al centro dei percorsi dei Monti Martani, da cui è nata nell’estate scorsa la Carta dello Scoppio, la seconda è l’accordo con il Cai. Entrambe le iniziative hanno come obiettivo il rilancio e la valorizzazione turistica dei sentieri trekking dei Monti Martani e la promozione dei comuni dell’area.

A proposito dell’appuntamento del 9 aprile il sindaco di Acquasparta Giovanni Montani e l’assessore a cultura e turismo Guido Morichetti sottolineano i contenuti della Carta dello Scoppio e ricordano che “I Monti Martani vanno tutelati e valorizzati come parco culturale, bene comune e ecosistema: in quanto parco culturale il territorio dei Martani deve essere studiato con la collaborazione di tutti i soggetti potenzialmente interessati, in primo luogo il sistema scolastico, l’Università e le associazioni culturali; in quanto bene comune i Monti Martani devono essere considerati patrimonio e risorsa insostituibile della collettività, come opportunità di sviluppo e risorsa paesaggistica, facendo rispettare pienamente le normative vigenti; in quanto ecosistema i Martani devono essere tutelati per la salvaguardia della biodiversità in tutte le sue forme”.

“I sentieri sono tutti già tracciati, manca solo una corretta gestione e una loro rifunzionalizzazione”, dicono il sindaco e l’assessore. “Per raggiungere tale scopo – sottolineano – abbiamo attivato una serie di operazioni organiche ed integrate fra loro e l’accordo con il Cai ci garantisce competenza, professionalità e conoscenza dei territori per poter attuare un’efficace promozione turistica e culturale che va oltre la semplice visita e si inserisce nel turismo esperienziale e di qualità”. Il progetto è strutturato infatti sul tema del trekking, declinandolo nelle diverse modalità correnti ed emergenti sul panorama del turismo lento ed abbinato a quello ambientale e culturale.

“Il primo appuntamento – ricordano Montani e Morichetti – è stato svolto a luglio dello scorso anno con la riscoperta del borgo di Lo Scoppio. La piccola e affascinante frazione disabitata è al centro dei Monti Martani e della rete dei sentieri. Abbandonato dal 1952 – fanno osservare i due amministratori – Lo Scoppio oggi è uno dei borghi del silenzio, meta di antropologi e camminatori, un luogo abbandonato e diruto, con un rifugio escursionistico comunale da recuperare e rifunzionalizzare. Abbiamo voluto riportare all’attenzione della gente e dei media – aggiungono sindaco e assessore – il borgo fantasma, grazie anche alla visibilità internazionale datagli dalla presenza dal grande regista Wim Wenders per le riprese del docufilm su Papa Francesco.

Abbiamo realizzato – ricordano ancora – previa pulizia del percorso e delle erbe infestanti, un evento molto particolare a cui hanno partecipato 80 persone, con una camminata guidata fino al centro abitato e con un concerto di cornamuse dei Tranceltic. In quell’occasione è stata anche formalizzata la firma della “Carta dello Scoppio” nella Chiesa di San Pietro da parte dei rappresentanti dei comuni”.  Si tratta, riferiscono sempre Montani e Morichetti, di una carta etica dei principi di conservazione e valorizzazione di un bene comune come le montagne dei Martani, ricche di storia, biodiversità, sentieri, borghi, chiese e monasteri. “Da evento di trekking – concludono – si è trasformato in un “primo passo” per la valorizzazione ambientale di un sito antropologico con grandi potenzialità, a cui i media hanno dato un grande risalto”.

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